Si può dimagrire senza rinunce esagerate?

Dimagrire senza Rinunce Esagerate

Ma quanto sei dimagrita?” E’ questa la frase che ultimamente mi sono sentita dire e che mi ha dato una grande soddisfazione.

Ho ritrovato la forma esteriore che desideravo da anni, recuperato molta energia, benessere fisico e interiore: in sostanza sto riconquistando la fiducia in me stessa, che era stata negli anni minata anche dai chili di troppo.

Mi occupo da anni di benessere naturale

Dopo aver provato diverse diete e aver letto di tutto sull’argomento, mi ero rassegnata ai chili in eccesso. Ma mi sbagliavo: infatti, senza particolari sforzi o diete, sono riuscita a perdere 15 chili in soli 3 mesi.

E’ probabile che, come me, la maggior parte di voi sia già a conoscenza, o comunque sia convinta di esserlo, di molti aspetti correlati al dimagrire. Non è quindi mia intenzione annoiarvi: desidero piuttosto anticipare e condividere gli ottimi risultati di un intenso progetto lavorativo iniziato 3 anni fa, e legato a questa tematica.

E’ stato il frutto di una dedizione particolare, scaturita dall’aver vissuto questo “problema” in prima persona: posso affermare che grazie ad un nuovo e facile approccio è possibile dimagrire in poco tempo con risultati certi e in totale sicurezza; basta seguire solo un paio di regole già sperimentate e collaudate da un vasto numero di persone.  

Con l’avanzare dell’età sto diventando più selettiva a livello generale: amo informarmi su argomenti che mi interessano, ma non voglio perder tempo a leggere cose che non fanno per me, che non mi ispirano o non mi aiutano a cercare le risposte e soluzioni che cerco.

Se ti piace leggere e informarti rispetto a qualcosa che ti sta a cuore (come il “dimagrire”), ma, anche tu come me, non vuoi più perdere tempo, forse sei nel posto giusto.

Non sono un Medico o una Nutrizionista, ho una Laurea in Scienze della Formazione, intesa in primis come auto-formazione, e mi occupo da anni di benessere naturale con serietà e impegno: quello che leggi è soprattutto frutto della mia personale esperienza, ma al contempo rimane corretto e professionale.

Il bisogno di dimagrire è spesso un “chiodo fisso”

Per chi è in sovrappeso, dimagrire non è tanto un desiderio, quanto un bisogno a cui si pensa quasi incessantemente, un’assoluta priorità! Si vorrebbe guardarsi allo specchio, rivedersi magre come un tempo e sentirsi dire con stupore: “ma quanto sei dimagrita?”.

Vedersi “grasse” rappresenta un grande disagio, che compromette quasi costantemente il buonumore. Non c’è vetrina o specchio che non ci rimandi un’immagine di noi molto sgradevole. I movimenti sono appesantiti; non parliamo poi dell’abbigliamento che diventa una fobia: ci vediamo male con tutto e ci sentiamo goffe e insicure.

La frustrazione costante è data da un sottile senso di vergogna che all’occorrenza cerchiamo di minimizzare con frasi del tipo “ci ho provato molte volte ma non riesco ad essere costante”, “ho già provato di tutto”, “a causa dello stress non mi so trattenere”. 

Oppure ci hanno convinte che “è colpa del metabolismo” e via dicendo, giustificando senza sosta il profondo disagio dei chili in più come se ”essere sovrappeso” fosse una colpa. Ma non lo è: pensare che essere “grassa” sia colpa tua è assolutamente falso.

Se ti riconosci in tutto questo, e cerchi di convivere silenziosamente con questa frustrazione, quasi rassegnandoti, allora questo non è un primo passo, ma il passo fondamentale. È finalmente giunto il momento di prenderti cura di te.

In quanto donne siamo tutte imprigionate da un grande senso del dovere, soprattutto verso gli altri: con i figli, col marito, coi nipoti, nel lavoro, e le aspettative su di noi non finiscono mai. Dovremmo invece pensare che abbiamo anche un dovere verso noi stesse, ossia stare bene in ogni aspetto del nostro essere, mente e corpo.

Chiedersi “perché non riesco a dimagrire” non sposta il problema, anzi, ci paralizza proprio sopra quel problema. Si convive con esso e non si ha l’energia per cercare e trovare nuove idee e soluzioni.

Cosa posso fare per “dimagrire bene” è invece una domanda che ci permette di procedere e visualizzare alternative; e così nascono pensieri diversi e nuove possibilità.

Possiamo eliminare la parola “dieta”?

Per esperienza sai già che tutte le diete intraprese e i grandi sforzi fatti falliscono anche per problemi psicologici, e ognuno ha suoi.

Nell’uso comune, quando si parla di dieta, ci si riferisce il più delle volte a quella ipocalorica, quindi al mangiare pochissimo per dimagrire. La difficoltà più grande che la persona affronta quando si mette a dieta per dimagrire è proprio di tipo psicologico.

Infatti, per perdere peso è spesso necessario ridurre drasticamente la quantità di cibo e anche la qualità, eliminando proprio quello che più ci piace, e arrivando a pesare tutto con la bilancia elettronica.

Da un punto di vista pratico non è per niente facile: bisogna essere super organizzate per seguire alla lettera il calendario alimenti previsto e avere sempre in casa quello che la dieta di turno impone per tutti i 3 pasti della giornata e i 2 spuntini.

Il giorno che inevitabilmente ti trovi senza gli alimenti previsti dal regime alimentare ricadi nelle vecchie abitudini e quindi nel senso di colpa e nell’ansia che ne conseguono.

L’alimentazione intesa in questo modo è mangiare solo per sopravvivere, concedendosi soltanto quanto necessario al metabolismo e alle funzioni vitali quotidiane.

Il cibo, invece, ha anche un risvolto psicologico che non possiamo sottovalutare, perché innesca delle risposte emotive di gratificazione molto potenti. Assodato tutto ciò è semplice capire perchè fare una dieta sia molto difficile dal punto di vista psicologico.

La rinuncia costante è uno sforzo troppo faticoso, perché è da fare tutti i giorni della propria vita: per quale motivo una persona, soprattutto di questi tempi, già stressata da problemi di ogni tipo, dovrebbe privarsi del piacere del cibo?

Tuttavia, secondo recenti ricerche continua ad essere in aumento il numero delle persone in sovrappeso per colpa della cosiddetta fame nervosa è cioè l’assumere cibo per riempire il vuoto che si sente dentro, una sorta di “mangiare per dimenticare”.

D’altronde viviamo in un mondo frenetico, spesso superficiale e ricco di insoddisfazioni e il cibo diventa una valvola di sfogo a tutto ciò e ai diversi problemi della quotidianità.

La domanda fondamentale da porsi alla luce di quanto descritto è: “si può dimagrire senza tutte queste rinunce esagerate e relativi fallimenti che fanno cadere nella tipica, quasi cronica, depressione da dieta”?

La risposta è che si può, in modo semplice, fattibile e onesto.

Ti dirò come nel mio prossimo articolo.



Grazie per l’attenzione

Emanuela

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